Cos'è
Sono ormai numerosi i riscontri dell’effetto benefico prodotto dalla presenza di animali in un
contesto sanitario, sia che l’animale venga utilizzato come parte integrata di un programma
terapeutico (Terapia Assistita con Animali o AAT, secondo l’acronimo inglese Animal - Assisted
Therapy), sia che venga utilizzato in attività più informali (Attività Assistita con Animali o AAA
Animal - Assisted Activies).
Questo tipo di attività, definito genericamente con il termine anglosassone di Pet Therapy (terapia
condotta con animali da affezione o animali domestici) ha suscitato notevole interesse, essendo
finalizzata ad un miglioramento delle condizioni fisiche, sociali ed emotive delle persone a cui sono
dirette.
I meccanismi d’azione fondamentali di questo tipo di intervento sono:
• il rapporto uomo-animale, affettivo ed emozionale, in grado di arrecare non solo
benefici emotivi e psicologici, ma anche fisici, quali l’abbassamento della pressione
sanguigna, il rallentamento del battito cardiaco;
• la comunicazione uomo-animale, che si basa su una forma di linguaggio molto semplice,
cadenzato, con ripetizioni frequenti, tono crescente e interrogativo, che produce un
effetto rassicurante, sia in chi parla, sia in chi ascolta;
• la stimolazione mentale, che si verifica grazie alla comunicazione con l’altro, alla
rievocazione di ricordi, all’intrattenimento, al gioco, fattori che riducono il senso di
alienazione e isolamento;
• il tatto, il contatto corporeo, il piacere tattile permettono la formazione di un confine
psicologico, della propria identità, del proprio Sé e della propria esistenza;
• l’elemento ludico, cioè il gioco e il divertimento, che portano benefici psicosomatici. Le
persone, giocando, possono liberare le proprie energie e ricavare sensazioni di
benessere e di calma;
• la facilitazione sociale, la presenza di un animale, spesso, costituisce un’occasione di
interazione con altre persone;
• la responsabilità, proporzionale alla propria età e alle proprie possibilità, nella cura di un
eventuale animale d'affezione;
• l’attaccamento, il legame che si viene a creare tra uomo e animale può, almeno in parte,
compensare la mancanza eventuale di quello inter-umano, e, comunque, favorire lo
sviluppo di legami di attaccamento basati sulla fiducia, che potranno, in seguito, essere
anche trasferiti ad altri individui;
• l’empatia: la capacità di identificarsi con l’animale, nel tempo, viene trasferita anche alle
relazioni con gli altri esseri umani;
• l’antropomorfismo: l’attribuzione di alcune caratteristiche umane all’animale, può
rappresentare un valido meccanismo per superare un eventuale egocentrismo e
focalizzare la propria attenzione sul mondo esterno;
• il senso di comunione con la natura.
L’introduzione di animali, soprattutto cani, in residenze per gli anziani ha dimostrato non solo di
influire positivamente su alcuni parametri sociali, individuali quali interazione e comunicazione
(interpersonale e interspecifica), ma si è dimostrata efficace su parametri comportamentali
riducendo l’agitazione, stimolando la creatività, la curiosità e la capacità d’osservazione e
sull’affettività con miglioramento della depressione e dell’ansia.
Il principale fattore condizionante è la solitudine ed il senso di vuoto assoluto in cui si sprofonda
quando ci si allontana dagli affetti familiari perdendo la propria funzione sociale, lavorativa e di
utilità per i propri cari e se poi, lo stato di sofferenza psicologica si trasforma in malessere fisico, i
problemi si complicano.
In questa situazione un pet, attraverso il gioco e l’accudimento, importanti canali di interazione tra
uomo e animale, può diventare un’ancora di salvezza promuovendo e rinforzando il legame
affettivo e stimolando la relazione interpersonale: la sua semplice presenza riempie tanti vuoti, la
sua naturale inclinazione a non passare inosservato è così disarmante che non può non invitare al
buon umore anche la persona più triste.
L’obiettivo principale degli operatori s’indirizza alla riattivazione o all’apprendimento delle
competenze relazionali spesso compromesse dalle patologie di cui soffrono i pazienti. Sfruttando il
contesto della relazione del paziente con l’animale questo progetto si pone degli obiettivi cognitivi,
motori, comunicativi e sociali.
La relazione paziente animale è in grado di creare un ponte tra l’individuo e le persone a lui vicine
spingendo i pazienti ad una maggior socializzazione, ad una maggior responsabilizzazione e cura di
sé. Inoltre la relazione fra uomini ed animali, oltre ad agire nella sfera affettivo-simbolica è
fortemente contraddistinta e radicata nella corporeità, nel contatto fisico. Nell’ accarezzare
un’animale la percezione fisica dell’altro da se può essere stimolo al riconoscimento di un’altra
corporeità e portare alla consapevolezza e all’accettazione della propria.